Intervista a Stefania Auci, autrice di I leoni di Sicilia

La scrittrice italiana che ha raccontato la storia del Florio

di Redazione madeinegadi

Stefania Auci è il vero fenomeno letterario dell’estate 2019. Sebbene scriva fin da giovanissima e avesse già pubblicato libri di notevole interesse, come Florence, uscito nel 2015 per Baldini&Castoldi, ha conosciuto il vero successo solo quest’anno, con l’uscita di I leoni di Sicilia, romanzo storico pubblicato dalla Editrice Nord, che racconta le vicende della famiglia Florio. Il libro è stato venduto dapprima negli Stati Uniti, nei Paesi Bassi, Spagna, Francia, Germania e solo a maggio 2019 anche in Italia. Nel giro di pochi mesi è arrivato alla settima edizione e la storia è stata opzionata per una serie televisiva.

Per noi che amiamo la Sicilia in generale, e le Egadi in particolare era d’obbligo incontrare questa splendida autrice, che ha saputo esprimere in modo così efficace non solo l’anima di una famiglia che ha fatto la storia di queste isole, ma anche lo spirito stesso della sicilianità, a cavallo di due secoli.

Ramona Aloia ha incontrato Stefania a Favignana, nel corso del penultimo incontro della rassegna letteraria “Pagine d'estate. Autori in riva al mare”. Teatro dell’incontro è stato – non poteva essere altrimenti - l'Ex Stabilimento Florio.

Elisa Di Giorgi ha intervistato poi Stefania per noi a Trapani nell’ambito della rassegna “InChiostro d'Autore 2019”.

Ecco il risultato di questi due incontri strepitosi.

Si è concluso il 17 agosto il penultimo incontro della rassegna letteraria “Pagine d'estate. Autori in riva al mare”. Questa volta l'Ex – Stabilimento Florio di Favignana ha ospitato Stefania Auci e il suo romanzo di successo “I Leoni di Sicilia”. Più di 400 persone hanno preso parte all'incontro confermando ancora una volta l'interesse che l'autrice è riuscita a suscitare in tantissimi lettori, riportando in vita le vicende di una delle famiglie che più hanno contribuito a tessere in maniera indelebile la storia della Sicilia.

A conclusione della serata, abbiamo fatto una piccola intervista a Stefania per cercare di portarci a casa un po' di suggestioni e consigli per il futuro.

Che emozioni hai provato a presentare il tuo romanzo all'interno di uno dei luoghi più rappresentativi dell'ingegno imprenditoriale dei Florio?

“Beh, pelle d'oca versione moquette, devo dire la verità. Molta, molta emozione, a parte lo scherzo. Durante la lettura dei passi del romanzo mi sono resa conto di come veramente la storia stesse prendendo le sue dimensioni e il suo posto, nel posto in cui io l'avevo immaginata.”

Credo che quando si scrive avvenga una sorta di processo di identificazione con alcuni personaggi, anche quando sono realmente esistiti. C'è un personaggio col quale ti sei rispecchiata maggiormente durante la scrittura?

“In realtà un po' in tutti perché ciascuno di loro ha qualcosa di mio. Per citare Harry Potter, una sorta di “Horcrux” che io affido a ciascun personaggio. Però non c'è qualcosa di specifico di ciascuno. Sono sicuramente delle persone con dei tratti caratteristici e tratti umani molto particolari e mi hanno impressionato, ma non credo che ci sia un solo elemento, una sola persona, in cui io possa fissarmi in maniera definitiva.”

Per ricostruire l'epopea dei Florio, hai studiato e fatto ricerca per ben tre anni. Ma come sei riuscita, invece, a catturarne l'anima, a dare delle emozioni vere a ogni personaggio?

“Mettendomi molto in ascolto, perché poi, alla fine, le storie hanno la loro magia segreta, più o meno segreta. La stessa storia, a volte, ti permette di essere raccontata in un modo anziché in un altro e io ho scelto questo modo e sono contenta che alla fine sia arrivata a tanti lettori e che tanti lettori stiano amando e apprezzando queste persone, più che personaggi.”

Il tuo è stato definito un caso editoriale, a riprova del fatto che un libro scritto bene è la chiave per arrivare a più lettori possibili. Qual è il consiglio che daresti a un aspirante scrittore che sogna di pubblicare un libro?

“Due fondamentalmente, non uno. Il primo, leggere tanto. Non fossilizzarsi in nessun genere, non farsi dire quali sono i libri necessari da leggere, ma lasciarsi guidare molto dal proprio istinto e non avere paura di sperimentare. Il secondo, non avere paura di scrivere e cancellare, scrivere e cancellare, scrivere e cancellare. Perché soltanto se si è molto cattivi, non severi, cattivi, con se stessi poi alla fine si riesce a tirare fuori quella goccia che fa la differenza."

Anche Elisa Di Giorgi ha chiesto a Stefania dei tre anni di ricerche, e soprattutto delle motivazioni che l’hanno portata a scrivere sui Florio.

Aver fatto tre anni di ricerche fa pensare che ci sia una motivazione particolare per cui hai scritto questo romanzo.

“Beh, gli anni di ricerche, di scrittura e riscrittura sono legati al fatto che, purtroppo o per fortuna, dipende un po’dai caratteri, sono una perfezionista, e non avrei mai potuto fare un libro che non avesse i giusti riferimenti storici, i giusti passaggi. Per me è stato importante soprattutto creare una base storica salda, sui cui poi andare a inserire un po’ a pettine tutte le storie e le vicende personali e famigliari dei Florio.

Sappiamo che questo libro è opzionato per una serie Tv. Vorremmo sapere chi vedresti nei panni dei protagonisti principali.

“Il fantacast è una cosa che mi diverte molto! Io l’ho sempre detto: Francesco Scianna per Vincenzo, assolutamente, e poi Donatella Finocchiaro per Giuseppina. Ho difficoltà ad individuare Giulia, anche se c’è stata una battuta molto simpatica della Mastronardi in tal senso, quindi chi lo sa cosa può succedere, ecco!”

foto di Stefania Auci in testata di Yuma Martellanz

 

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